Michele Stefano Pietro, familiarmente chiamato Steno, nasce a Sondrio il 9 ottobre 1900, primo dei sei figli di Giuseppe Melazzini ed Emma Scarì.
Compiuti gli studi superiori con il diploma in ragioneria e la licenza fisico-matematica, che gli consente l’accesso all’Università, presta servizio militare come Allievo Ufficiale e frequenta poi il Politecnico di Milano, finché una pleurite trascurata lo costringe ad interrompere gli studi.
Nel 1922, mentre è ricoverato in Sanatorio, si accosta all’opera del filosofo e teologo Antonio Rosmini e si riavvicina alla fede cattolica.
Negli anni successivi, alla partecipazione alle attività apostoliche e caritative delle associazioni cattoliche (Azione Cattolica e Conferenza di San Vincenzo) si aggiungono la militanza nel Partito Popolare, l’esordio come giornalista sul “Corriere della Valtellina”, l’inizio dell’impegno professionale, che durerà per oltre mezzo secolo, nella Banca Piccolo Credito Valtellinese di Sondrio.
Fiero avversario del fascismo, è costretto a vivere il periodo della dittatura lontano dalla vita politica e dall’attività giornalistica (il “Corriere della Valtellina” sospende le pubblicazioni nel 1927 per non scendere a compromessi con il regime).
Sono anni dedicati alla famiglia – nel 1932 sposa Anna Fabbri (1907 – 1986), maestra elementare, da cui ha cinque figli – allo studio, alla formazione teologica e spirituale sui libri del Rosmini, alle opere di carità.
Nel 1933 entra a far parte del Comitato di amministrazione dell’Orfanotrofio maschile di Sondrio, costituito all’indomani della morte del fondatore don Temistocle Micheli; vi resterà presente per quasi cinquant’anni.
Finita la guerra, è membro della Giunta comunale di Sondrio, costituita il 10 maggio del ’45 dal Comitato di Liberazione Nazionale della provincia di Sondrio.
E’ direttore del “Corriere della Valtellina”, che il 21 ottobre dello stesso anno riprende le pubblicazioni come “organo del partito della Democrazia Cristiana”.
Nel mese di novembre viene eletto segretario provinciale della Democrazia Cristiana.
L’anno successivo, nelle elezioni comunali di aprile viene eletto consigliere con 3212 voti. è Assessore alle Finanze per tutta la legislatura. Farà parte del Consiglio comunale di Sondrio fino al 1964.
Svolge quindi attività sindacale – nel 1948 è tra i promotori della costituzione del Sindacato Autonomo Bancari di Sondrio – e fa parte delle ACLI, di cui nel 1950 è Presidente provinciale.
Nel 1951 viene eletto Presidente della Provincia di Sondrio. Verrà rieletto nel 1956 e nel 1960.
Nel 1956 è nominato vice-direttore generale della Banca Piccolo Credito Valtellinese.
Il 14 gennaio 1959 muore il figlio primogenito Giuseppe, di venticinque anni.
Nel 1962 costituisce, insieme all’Arciprete di Sondrio don Ambrogio Fogliani, la “Fondazione Orfanotrofio Maschile di Sondrio”.
Nel 1964 assume la Direzione Generale della Banca Piccolo Credito Valtellinese, che mantiene fino al pensionamento, nel 1970. Negli anni seguenti è consigliere di amministrazione.
Muore a Sondrio il 7 maggio 1981, dopo breve malattia.
Informazioni tratte da:
“Michele Melazzini. L’uomo, il politico, il banchiere“, Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, 2005
Il volume è distribuito gratuitamente agli sportelli del Credito Valtellinese.
Può essere richiesto a:
Fondazione Anna e Michele Melazzini
Via Trieste 20/b
23100 Sondrio
oppure all’indirizzo info@fondazionemelazzini.it